Posso lavorare in malattia?

Parliamo di un argomento su cui spesso sorgono dubbi. Che attività sono consentite quando siamo in malattia? E ce ne sono, o dobbiamo solo rimanere a casa o a letto? È importante capirlo perché un errore può costare il posto di lavoro.

Tempo di lettura: 4 minuti

Cosa prevede la legge

Quando il lavoratore è ammalato fruisce di tutele previste dall’ordinamento, tra cui la più importante è il diritto ad essere pagato mentre è in malattia. Come noto, in caso di malattia il lavoratore è pagato dall’Inps cioè dalla collettività per mezzo di una vera e propria assicurazione pubblica, il cui premio è pagato dal lavoratore.

Ad ogni diritto corrisponde però un dovere: in questo caso, il lavoratore ha l’obbligo di curarsi e non rendere più lunga o difficile la guarigione. Oltre a questo, durante il congedo per malattia restano validi tutti gli obblighi che derivano dal rapporto di lavoro, tranne ovviamente quello di rendere la prestazione lavorativa.

Dovremo inoltre rimanere a disposizione per le visite fiscali, avendo comunicato con precisione l’indirizzo dove rimarremo durante la malattia. Che, a proposito, sospende le ferie quando subentra durante le stesse.

Tra gli obblighi del lavoratore che permangono anche durante la malattia, ricordiamo quelli di diligenza e correttezza (art. 1175 e 1176 c.c.) e quello di buona fede (art. 1375 c.c).

Questi comportano che quando è in malattia il lavoratore deve…curarsi! Quindi non deve ritardare o impedire la guarigione, o peggio ancora aggravare lo stato di malattia.

In malattia posso svolgere un lavoretto?

La Cassazione ha chiarito che non esiste un divieto assoluto di svolgere altre attività, lavorative o meno, durante la malattia. È però importante che tali attività non ritardino o pregiudichino la guarigione del lavoratore. Ricordiamo infatti che questi ha comunque l’obbligo di attenersi alle terapie e prescrizioni del medico per guarire completamente e nel minor tempo possibile.

Quindi può andare bene svolgere qualche lavoretto di giardinaggio a casa propria, mentre può diventare pericoloso svolgere lavori edili, sia gratis che dietro compenso. Ma non ci sono regole fisse che ci possano guidare. Bisognerà quindi tenere presente la regola base: vietato svolgere attività che possano ritardare la guarigione.

Il caso

Un dipendente aveva svolto una attività lavorativa per conto di terzi durante un periodo di malattia. Il suo datore di lavoro, avendolo scoperto da Facebook, lo licenziava. La Cassazione con sentenza n. 13063 del 26.04.2022 ha però stabilito che quel licenziamento era illegittimo perché il solo fatto di svolgere attività lavorativa per altri durante la malattia non giustifica il licenziamento.

Cioè non è detto che svolgere un’altra attività lavorativa durante il congedo per malattia costituisca inadempimento agli obblighi di correttezza e buona fede del lavoratore. La situazione andrà valutata caso per caso, in base al caso specifico. Insomma, non c’è automatismo.

Attività incompatibili con la malattia

Se però l’attività alternativa svolta è incompatibile con la malattia, e soprattutto ne rallenta guarigione, questo può giustificare il licenziamento perchè potrebbe dimostrare che la malattia in realtà non sussisteva.

Ad esempio, se siamo in congedo per malattia perché abbiamo mal di schiena e ci trovano in palestra a sollevare pesi, o in un cantiere a fare lavori di fatica, il licenziamento sarà legittimo.
Eventualmente si potrà analizzare la situazione concreta e valutare se ad esempio la palestra rientrasse tra le attività prescritte dal curante proprio per agevolare la guarigione. Questo allora potrebbe costituire una ragione per impugnare il licenziamento.

Ma ogni caso è a sé, e andrà valutato da un legale esperto di diritto del lavoro.
Ti invitiamo a leggere questo articolo per sapere come individuarlo.

Conclusioni

Come prima cosa dobbiamo tenere bene a mente gli obblighi di correttezza e buona fede che abbiamo, e regolarci in base a questi. Ma se dovesse sorgere un problema di contestazione durante la malattia come quelli degli esempi, è bene rivolgersi velocemente ad un avvocato giuslavorista per capire come muoversi ed evitare conseguenze potenzialmente anche gravi.

Lo Studio Daneluzzi tratta di diritto del lavoro?

Certamente . L’avv. Chiara Daneluzzi è avvocato giuslavorista e tratta cause e controversie di lavoro sin dal 1999. È membro del direttivo veneto di Avvocati Giuslavoristi Italiani (AGI) dal 2022, la più rappresentativa associazione specialistica del diritto del lavoro, che la certifica come avvocato del lavoro esperto.
Grazie all’esperienza maturata in molte cause di successo, lo Studio può offrirvi sia consulenza che assistervi in giudizio e patrocina ricorsi avanti TAR e Consiglio di Statoessendo l’avv. Daneluzzi anche Cassazionista.
Potete rivolgervi con totale fiducia allo Studio nelle sedi di Treviso, Venezia e Pordenone oppure, in prima istanza, da remoto.

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