Affrontare un demansionamento, quali sono le tutele?

Può capitare che l’azienda ti assegni mansioni diverse da quelle che hai svolto per anni e fino a qualche tempo fa oppure ti proponga di cambiare ruolo o profilo.

Cosa fare? Come regolarsi? Se non conosci con precisione quali siano le tue mansioni, con questo articolo ti aiuteremo a capirle, se quanto ti succede è legittimo e come tutelarti.

Tempo di lettura: 7 minuti

Cos’è la mansione?

Partiamo col capire cos’è giuridicamente una mansione.

La mansione è il compito, o i compiti, che il lavoratore deve svolgere in esecuzione del rapporto di lavoro

Di solito è indicata nel contratto individuale o nella lettera di assunzione, anche se qualche volta rimandano al Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) per i dettagli.

Districarsi tra i CCNL, spesso composti da centinaia di articoli e suddivisi in molte sezioni, non è affatto semplice. Quindi, anche per capire quali sono le mansioni che l’azienda può richiederci a volte serve la consulenza di un tecnico.

Fate attenzione! La mansione può cambiare nel corso del rapporto di lavoro.
Ad esempio, potremo avere un passaggio a mansioni superiori, oppure semplicemente una modifica dei compiti a causa di una riorganizzazione dell’azienda.
Sarà anche possibile, nel corso della vostra vita professionale, una assegnazione solo temporanea a mansioni diverse da quelle solite.

Quali i riferimenti di legge sul demansionamento?

Il riferimento è l’articolo 2103 del codice civile, modificato nel 2015 dal Jobs Act (D.L.vo 15 giugno 2015 n. 81).

Ebbene, la legge prevede che il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per cui è stato assunto, o a quelle superiori, se le ha acquisite successivamente.
Può invero anche essere adibito a mansioni diverse da quelle di assunzione o alle ultime svolte, ma devono rientrare nello stesso livello di inquadramento.

Ecco che torna in gioco il CCNL cui accennavamo nel paragrafo precedente. Infatti spesso non è affatto semplice verificare se mansioni diverse rientrino o meno in uno stesso livello di inquadramento.

Di CCNL ed inquadramento parliamo in modo più specifico in questo articolo.

Le cose si complicano quando l’azienda si riorganizza

In questo caso, il lavoratore può essere assegnato anche a mansioni inferiori e, in questo caso, non si tratta di demansionamento.

L’azienda può inoltre adibire un lavoratore a mansioni inferiori quando ciò è previsto dal CCNL o contratto collettivo, e neanche questo è considerato demansionamento.

Infine, potrebbe risultare necessario adibire un lavoratore a mansioni diverse a causa di una malattia, per conservargli il posto di lavoro. Neanche in questo caso avremo demansionamento.

Quello che non è demansionamento rientra nel potere legittimo del datore di lavoro di organizzare l’azienda. É quindi importante distinguere le varie situazioni. Ma allora, quando siamo in presenza di un demansionamento?

Quando siamo in fase di demansionamento?

Un lavoratore è demansionato quando il datore, senza una valida ragione, lo priva di alcune o di tutte le sue mansioni lavorative o gli assegna mansioni inferiori a quelle previste da contratto.

Chiariamo subito che è sicuramente illegittimo lasciare un lavoratore del tutto senza mansioni.
Questa situazione è la più grave, e in questo caso il lavoratore può tutelare facilmente i propri diritti avanti al Giudice del lavoro, ottenendo un risarcimento del danno e la reintegra nelle proprie mansioni.

Invece è più complicato ottenere tutela se ci tolgono solo alcune delle nostre mansioni. Complicato, ma non impossibile: sarà però necessario provare le mansioni che svolgevamo prima e che ci hanno tolto, e che magari sono state assegnate ad altri.

La prova può essere fornita sia con testimonianze, che con documenti (email, whatsapp, eccetera). Al proposito, ricordiamo che è assolutamente legittimo conservare documentazione aziendale che serve a tutelare i nostri diritti, come la Cassazione ha chiarito ormai molte volte. Ti ricordiamo comunque che conservare è legittimo, divulgare, e magari sui social, no.

Il datore di lavoro può demansionarmi?

La risposta è NO, ma come anticipavamo sopra, non tutte le modifiche delle mansioni sono demansionamento.

A parte i casi che abbiamo indicato nel paragrafo sui riferimenti di legge, e quelli elencati nell’art.2103 c.c., ce ne possono essere altri, tutti perfettamente legali.

Ad esempio, l’azienda potrebbe propormi di adibirmi a mansioni inferiori a quelle del mio livello di inquadramento quando è l’unico modo di tutelare la mia salute perché mi sono ammalato, oppure per salvare il mio posto di lavoro, magari durante una crisi aziendale.

In questi casi, il demansionamento è legittimo e rifiutarlo può costituire giustificato motivo di licenziamento

Se invece vengono cambiate le mansioni senza valida motivazione, magari per ritorsione o per assegnarmi ad un reparto o a una lavorazione che si intende chiudere di li a breve, siamo di fronte ad una modifica illegittima delle mansioni.

Insomma, non ogni modifica delle mansioni è demansionamento, cioè una azione illegittima. Sarà allora indispensabile rivolgersi ad un avvocato giuslavorista per valutare correttamente la situazione e verificare se effettivamente i nostri diritti sono violati.

Come posso tutelarmi da un demansionamento?

Se l’avvocato conferma che siamo di fronte ad un demansionamento illegittimo, abbiamo a disposizione diverse azioni per tutelarci. La prima sarà una diffida, cioè una comunicazione legale che l’avvocato invierà all’azienda chiedendo il rispetto dei nostri diritti. Se questa prima azione non desse i risultati sperati, si potrà adire il Giudice del lavoro. Se il giudice accerta il demansionamento ordinerà al datore di lavoro di riassegnare il lavoratore alle sue mansioni originarie, e condannerà l’azienda a risarcire il danno oltre a rimborsare il costo dell’avvocato.

In certi casi è possibile anche ottenere una tutela giudiziale molto rapida, nel giro di poche settimane. Sarà solo l’avvocato però a poter valutare se ce ne siano le condizioni di legge. In ogni caso, anche senza l’azione d’urgenza, i giudizi avanti il Giudice del lavoro sono abbastanza rapidi e garantiscono una tutela in tempi generalmente molto veloci.

Importante è muoversi rapidamente e far verificare ad un esperto la situazione anche per evitare decadenze e prescrizioni


Questi meccanismi comportano che, oltre un certo periodo di tempo, si perde definitivamente la possibilità di far valere un proprio diritto e, nel caso di un rapporto lavorativo che dura da qualche anno, si rischia di perdere per sempre anche cifre molto elevate.
Se hai dubbi, non perdere tempo e fai verificare subito la tua situazione!

A chi rivolgersi per tutelarsi da un demansionamento?

Da quanto abbiamo scritto fino ad ora dovrebbe essere ormai chiaro che la materia è molto complessa e specialistica. Per tutelare i propri diritti servirà quindi rivolgersi al professionista esperto in questo genere di controversie, che è l’avvocato giuslavorista.

Non è sufficiente essere un avvocato generalista per sapersi districare in queste specifiche controversie, ma occorre essere esperti del diritto del lavoro, cioè giuslavoristi.

Questo è necessario sia per inquadrare correttamente la situazione del cliente, che per sapere poi come gestirla in tribunale o stragiudizialmente nel migliore interesse del cliente.

Il modo più rapido per verificare la specifica competenza del professionista che scegliamo è cercare il suo nome tra gli elenchi soci dell’Avvocati Giuslavoristi Italiani (AGI). In questo modo avremo la garanzia della specifica preparazione del legale che vogliamo incaricare della nostra tutela.

Lo Studio Daneluzzi tratta di diritto del lavoro?

Certamente . L’avv. Chiara Daneluzzi è avvocato giuslavorista e tratta cause e controversie di lavoro sin dal 1999. È membro del direttivo veneto di Avvocati Giuslavoristi Italiani (AGI) dal 2022, la più rappresentativa associazione specialistica del diritto del lavoro, che la certifica come avvocato del lavoro esperto.
Grazie all’esperienza maturata in molte cause di successo, lo Studio può offrirvi sia consulenza che assistervi in giudizio e patrocina ricorsi avanti TAR e Consiglio di Statoessendo l’avv. Daneluzzi anche Cassazionista.
Potete rivolgervi con totale fiducia allo Studio nelle sedi di Treviso, Venezia e Pordenone oppure, in prima istanza, da remoto.

Professionalità e Competenza dalla TUA parte

Avv. Chiara Daneluzzi
sui social
Latest posts by Avv. Chiara Daneluzzi (see all)
condividi su